Questa sito raccoglie i percorsi fatti durante il periodo dal 2008 al 2017 in solitaria.
Poi dal 2018 non sono più da solo nei miei giri in giro, grazie a mia moglie Patty, che mi accompagna sempre con premura e amore.
Dal 2023 ho chiuso con i giri in montagna: sono diventato inabile ed ho perso la mia compagna di viaggi. Non so per quanto tempo e se riuscirò a recuperare abbastanza per poter girare da solo. In ogni caso ho chiuso con la montagna nel senso stretto del termine, ma restano comunque le città ed i paesini.
In questo lasso di tempo ho percorso qualche chilometro, come dico quando vado a fare un giretto
e poi alla fine i chilometri sono diventati migliaia.
Un lungo cammino tra città e natura: d'inverno urbane e d'estate tra boschi e vette.
Ho pensato di catalogare le uscite, di arricchirle con informazioni e quanto ritengo possa essere utile a chi decide di armarsi di pazienza e zaino e cominciare a camminare, camminare e camminare ancora.
Se non sei un camminatore e non sei avvezzo al significato profondo del termine escursione allora ti lascio qualche suggerimento o guida come si suol dire.
Inoltre, quando incontri una sigla abbreviata, basta soffermare il puntatore per un poco sulla parola e come per magia apparirà l'acronimo della sigla.
Prova!!! CAI.
In questo viaggio non si deve pensare alla meta, al punto di arrivo.
È il percorso che conta:
Il tragitto è di dominio pubblico: tutti devono avere le medesime opportunità di vedere le bellezze che il mondo ci offre e di vivere le proprie emozioni.
Solo due cose sono da ricordare:
Le schede delle uscite, salvo diversa indicazione sono della durata di un giorno e sono catalogate per località con data in cui è avvenuto il giro.
Viene da sè che un lasso di tempo di due anni è sufficiente perché il percorso possa avere subito delle modifiche geologiche: smottamenti del terreno, crolli, cambio corsi d'acqua. In realtà è sufficiente una stagione invernale per avere modifiche al percorso. Quindi il percorso proposto è una possibile idea per un uscita, ma non garantisce la sua fruibilità.
Questa è la ragione per cui ogni anno le sezioni CAI verificano percorsi, effettuano manutenzione e quanto sia necessario a mantenere agibili e in ordine i vari sentieri: un lavoro lungo, costante e pure faticoso, spesso ostacolato o rovinato anche dall'ignoranza delle amministrazioni locali.
Solo a titolo di esempio, consentire il transito delle moto da cross, che rovinano in breve tempo il sentiero, il quale risulta di difficile transito anche per un pedone. Per i motociclisti esistono le piste da cross.
Nella scheda è indicato il tempo di percorrenza escluse le soste, la lunghezza del percorso, il dislivello, la cartografia usata e l'area geografica in cui si svolge il percorso tramite la quadrettatura chilometrica UTM edizione 50 dell'IGM.
A molti, queste ultime indicazioni non diranno nulla, a qualcuno invece saranno utili.
La difficoltà e la pericolosità del percorso sono due parametri molto importanti da considerare: la scala varia da 1 a 5. PiĆ¹ è alto il numero e maggiore è l'impegno e il rischio.
Per i percorsi urbani ritengo inutile una simile indicazione.
La difficoltà è valutata in base allo sforzo fisico, dall'aumento del ritmo cardiaco, dalla necessità di approntare cordate, dall'aumento del fiato.
La pericolosità è considerata su dove avviene la caduta: in caso di malessere o piede in fallo, si valuta se l'arresto è immediato oppure prosegue lungo il terreno.
Ricordo solo che i pericoli maggiori in un escursione sono la disidratazione e le vesciche ai piedi. Quindi importante è avere con se scorta d'acqua e scarpe comode con calze di ricambio.
I percorsi sono spesso segnalati da diverse colorazioni o simboli:
Percorsi: